25 gen 2011

Jerry Garcia per 3 miseri euro

Verso la metà dello scorso Novembre sono stato in compagnia di un paio d'amici ad un mercatino dei dischi. Da tempo avevo promesso d'accompagnarli, visto che non c'erano mai stati. Arriviamo poco dopo l'apertura, però prima di entrare ci si beve un caffettino e poi giù nell'underground, nel senso letterale del termine perché la mostra mercato era proprio sotto l'edificio della fiera.

Dopo che gli amici hanno capito come è organizzata tutta la faccenda dei venditori di dischi, ci siamo separati e un po' svogliatamente me ne sono andato a zonzo. Forse mi seccava pagare un biglietto per entrare, forse perché non mi piace vedere vinili a prezzi d'alta quota (che scoperta, eh?). Insomma continuavo a camminare e a guardare, poi fra un banco e un altro trovo un tipo che vende decine e decine di libri di musica, tutti usati e pressoché in buon stato. La maggior parte erano biografie, alcune veramente insulse e patinate. Però non demordo e proseguo la ricerca perché ho sempre in testa di trovare qualche libretto "che non si sa mai ...".

Muovi quello libro, sposta quest'altra pubblicazione, sfoglia distrattamente quell'altro e intanto i miei polpastrelli si impolveravano. Poi sotto sotto trovo:

"Jerry Garcia - riflessioni e illuminazioni della chitarra magica dei Grateful Dead".

Mi fermo, lo sfoglio, leggo con attenzione l'indice e guardo il prezzo: tre miseri euri. Non sono un grande appassionato dei Grateful Dead, però ho quei tre dischi psichedelici degli anni '60 che li resero famosi: "Anthem of the sun", "Aoxomoxoa" e "Live/Dead". In fondo Jerry e i Dead sono stati i protagonisti di un periodo della musica USA che mi piace, la cosidetta Summer of Love. E quindi non me la sono sentita di lasciare il buon Jerry sepolto da libri non proprio affini a lui o meglio a me. Non ci ragiono su oltre, lo prendo!

Il venditore mi ringrazia pure due volte, sia per il libro che per le monete "giuste giuste".

A casa ho iniziato a leggerlo un po' alla volta, la lettura è scorrevole e alla fine me la sono passata via bene. L'autore è sicuramente un estimatore e conoscitore profondo di Garcia e dei Dead. Non fa l'errore di scrivere un saggio critico ma "fa parlare" Jerry Garcia. Infatti Franco Bolelli ha selezionato interviste, anedotti e dichiarazioni del chitarrista che ne fanno una sorta di autoritratto a tutto tondo.

I temi vanno dalle canzoni e ai dischi dei Grateful Dead, a Bob Dylan, alla sua filosofia di vita, alle droghe e ad alcuni eventi importanti del periodo Sixties (Woodstock, la Summer of Love, Altamont). Gli argomenti sono trattati con un filo logico e delineano la fotografia di un grande personaggio della cultura alternativa.

Ovviamente non poteva mancare una discografia consigliata e qualche pagina dedicata ai bootleg, ai video e ai libri di e su Jerry Garcia.

Ripeto, veramente piacevole da leggere. Il libro, purtroppo, è fuori catalogo.


Jerry Garcia
Riflessioni e illuminazioni della chitarra magica dei Grateful Dead
a cura di Franco Bollelli, Castelvecchi, Settembre 1996.


Dedicato a Diego "Dick's Picks" F.

4 commenti:

  1. Non sono mai stato un forte amante di jerry e co..però riconosco la loro grandezza musicale

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  2. Si ReAnto, sono d'accordo con te, a me piacciono abbastanza però con questo post ho voluto più che latro raccontare una storiella.
    Cmq il libro è bello anche per il contorno dell'ambiente e dei personaggi.

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  3. Non conosco il gruppo ma ho apprezzato il racconto, uno stile scorrevole,bravo! Un saluto Tiziana

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  4. Grazie Tiziana del tuo commento, scritto poi da Te mi fa davvero felice.
    Il gruppo Grateful Dead fa parte della grande stagione musicale amaricana degli anni'60, la " Summer of Love". Se vuoi, fammi sapere che consiglio qualcosa ...

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